domenica 30 agosto 2009

IL CONSIGLIO PASTORALE AL LAVORO SUI QUESTIONARI

  • Tratto dal verbale del CCP del 16 giugno 2009, in un ottica di trasparenza e comunicazione trasmettiamo alla parrocchia tutta le prime relazioni dei gruppi del CCP uscite dalla lettura e dalla sintesi delle risposte ai questionari distribuiti a gennaio.

domanda n. 2 “Quale compito/missione dovrebbe avere secondo te la Chiesa oggi?”

domanda n. 3 “Cosa chiedi/ti aspetti dalla tua Parrocchia oggi? Cosa vorresti offrisse a te e al quartiere?”

domanda n. 4 “E tu come vorresti partecipare alla vita della Parrocchia?”

domanda n. 5 “Hai difficoltà a partecipare alla vita della Parrocchia? Ci sono ostacoli che ti frenano dal partecipare più attivamente? Credi che la nostra Comunità Parrocchiale sia aperta e accogliente verso la gente del quartiere? Che immagine ne hai?”

domanda n. 7 “Come giudichi nella nostra realtà parrocchiale la qualità: a) dei rapporti umani; b) della carità; c) della liturgia (sante messe, liturgie, riti, preghiere); d) dell’educazione dei ragazzi (catechismo, ACR, Centro di Gioventù); e) delle strutture; f) dei rapporti con il Parroco?”.

domanda n. 9 “Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (organismo che studia, propone, sostiene, coordina e verifica l’attività pastorale della Parrocchia) verrà rieletto fra pochi mesi. Cosa chiedi al Consiglio Pastorale, su cosa dovrebbe impegnarsi per il futuro?”

Per il Gruppo 1, domande n. 2 e 3, Giacomo D’A. ha relazionato che traspare una visione della chiesa settoriale, di persone che pur non sentendosene parte viva comunque se ne preoccupano e da persone che sentendosene parte aspirano a una chiesa al passo con i tempi. Si chiede una chiesa convinta di quello che annuncia, predica e vive (più, ma non solo, coerente), capace di comunicare da madre e non da istituzione. Questa convinzione le deve giungere dalla Fede e quindi da un ritorno alla parola e dall’esempio di Cristo. Si chiede una predisposizione ad un

rapporto non discriminatorio (sposati – divorziati – omosex, ecc.) ma accogliente e comprensivo delle difficoltà di vita delle persone. Messaggio di pace e di speranza anche attraverso la propria immagine più trasparente, semplice.

Per il Gruppo 2, relaziona Marco F. dicendo che le due domande 4 e 5 sono collegate. Nel suo gruppetto hanno notato giudizi non negativi da parte dei parrocchiani anche se sembrano circa a metà quelli molto positivi, comunità parrocchiale aperta con quelli molto negativi, chiusa. Quest’ultimo ostacolo è dovuto alle persone che la costituiscono, i problemi sono personali, ma anche dovuti alle poche notizie che circolano. Ci sono persone che hanno difficoltà ad entrare in Parrocchia perché ci sono sempre le stesse persone, non si sentono invitati. Sembra una chiusura grave. Circa le persone che darebbero la loro disponibilità c’è una serie di numeri: 28 persone che già partecipano, 20 sarebbero disponibili, 31 non disponibili, 17 non vogliono partecipare, questo a motivo di quanto detto prima. Le persone che vorrebbero avvicinarsi andrebbero cercate e coinvolte per poter risponder ai loro bisogni.Quali strumenti usare e quali proposte fare perché partecipino?

Per noi, che ne facciamo parte, occorre capire come invitarli e andar loro incontro.

Per il Gruppo 3, portavoce è Graziella C. che con i suoi compagni hanno letto le risposte della domanda 7 osservando che c’è qualche giudizio, qualche suggerimento e qualche critica. Appare evidente che c’è poco rapporto umano, poca accoglienza e si vorrebbe più partecipazione alle liturgie e più momenti di preghiera. Sembra che se qualche persona per un periodo non frequenti, la comunità se la dimentica. C’è anche interesse, di molti, verso gli Educatori con la domanda “chi educa gli Educatori” e, qualche educatore presente, toccato sul vivo, riprende dicendo che c’è differenza fra educatori e animatori, infatti gli educatori aiutano i ragazzi nella vita cristiana mentre gli animatori educano al gioco e altro. Ci sono richieste di essere interpellati perché si vedono sempre le stesse persone. C’è anche il desiderio di vivere momenti comuni fra ACR ragazzi e Gruppo Anziani e, relativamente agli anziani, anche la proposta di anticipare l’ora di adorazione, specie d’inverno, dalle ore 16,30 alle 17,30, prima della S.Messa. Relativamente alla liturgia viene chiesto un abbigliamento distintivo per i Ministri dell’Eucarestia e uno consono per i Lettori. Bella la proposta di collaborazione nella carità fra parrocchia e quartiere. Invito al Parroco di essere “dappertutto” perché gradito e in particolare con i bambini del catechismo.

Gruppo 4, domanda 9, relaziona Sigfrida F. aiutata da Lucia B. sui molti consigli e richieste relativi al CPP che deve essere: coerente, comunicativo (deve portare la voce di tutti), propositivo, aperto all’esterno (attento anche a chi è al di fuori), divulgativo, collaborativo, attento alle necessità parrocchiali, curare molto la comunicazione e l’informazione (esempio: cassettina in chiesa, affissione verbali e ordini del giorno, internet). Impegnarsi nei rapporti fra i gruppi e che ci sia coordinamento fra loro, perché siano uniti e anche far sì che le persone leghino fra loro anche se svolgono servizi diversi, dare incarichi a molti invece che tanti incarichi a pochi “non molto da pochi ma un poco da tutti”, dare comunicazione degli “eventi” in Segreteria Parrocchiale perché i Segretari possano dare corrette informazioni. Cosa viene chiesto al CPP: affrontare più temi di attualità, essere aperti ai “lontani”, porre attenzione alle proposte di Vicariato e dell’esterno, occuparsi del programma pastorale, promuovere momenti di evangelizzazione, preghiera; essere attenti alla formazione dei giovani, motivare le spese e relazionare su come vengono impiegati i soldi, sentire le necessità del Centro d’Ascolto.

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